Cucina e dintorni
Cucina e dintorni: come e cosa cucinare senza andare al supermercato. Dove acquistare, come scegliere, come autoprodurre.
Con l’arrivo della primavera non c’è niente di meglio di una bella insalata. Magari “già pronta da condire”. Comoda, pratica, veloce… ma a che prezzo?
Bandiera tricolore, piatto fumante di spaghetti bianchi, salsa rossa e basilico verde. Scritte ben in evidenza: Pasta italiana, di Gragnano, di Napoli… se ci si fermasse alla confezione “lato A” non ci sarebbero dubbi: la nostra pasta è il fiore all’occhiello del Made in Italy. Ma le cose non sempre sono come sembrano e anche il piatto italiano per eccellenza può riservarci parecchi mal di pancia.
Appena sfornato, ancora caldo e fragrante. Una volta entrati al supermercato è ormai prassi essere invasi dal profumo accogliente del “pane fresco”. Così si legge sull’insegna luminosa che sovrasta gli scaffali stracolmi di prodotti: rosette, baguette, filoncini. Ma sarà davvero così?
Sempre più consumatori si dicono attenti alla propria alimentazione: cibi sani, coltivati senza pesticidi, magari a km0, stanno conquistando spazi sugli scaffali dei negozi e nei carrelli degli italiani. Ma, oltre alle materie prime, quanto influiscono sulla nostra salute gli strumenti che utilizziamo in cucina? Più di quanto possiamo immaginare.
Facciamo il #pane. Partiamo dall’abc. Dal fare le cose semplici. Quelle che richiedono poche cose e tanto amore. Acqua, lievito e farina. Mettiamo le mani in pasta e impastiamo anche i pensieri. Tanto c’è tempo.
Oggi vendemmia al nostro campo! In che senso nostro? Nel senso NOSTRO. Di tutti coloro che qualche mese fa si sono imbarcati in questa bella avventura.
Prendiamo un vigneto in condivisione! Facciamoci il nostro vino!
Un’idea folle che è diventata ben presto un progetto concreto e che tra qualche mese diventerà un ottimo vino.
Al Millepiani, il Coworking di Garbatella, si fanno sempre incontri interessanti. Ultimamente sono inciampata in Dario Garofalo, attore olivicoltore (o viceversa) che cura ulivi liberi e produce olio buono e sano.
Lungo, corto, ristretto, macchiato caldo, macchiato freddo, in vetro, in tazza grande, corretto, shakerato… chi dice che 10 italiani siano in grado di prendere 10 caffè diversi ha assolutamente ragione. Ma c’è una cosa che acocmuna tutti quei 10 caffè: l’insostenibilità della filiera che si nasconde dietro.
La famiglia Iemma è una delle meravigliose realtà che fanno parte del mondo dei Gruppi d’acquisto romani. Una realtà di agricoltura locale e biologica che stava fallendo a causa delle logiche della grande distribuzione di mercato ma che ha ripreso vita grazie all’unione e all’attivismo di tanti consumatori consapevoli e al supporto di alcune Cooperative locali romane (La Nuova Arca e Aria).
Integrale, pasta madre, panificazione naturale, grani antichi, lunga lievitazione, macinato a pietra… ormai su quasi tutte le confezioni di prodotti industriali si trova una di queste diciture. Paroline magiche che fanno lievitare i prezzi e attirano sempre più consumatori. Ma siamo sicuri che i prodotti che acquistiamo a caro prezzo mantengano davvero queste belle promesse? E, soprattutto, siamo sicuri che non ci siano alternative più sane ed economiche a questi costosi prodotti?
Ovvero: regaliamo qualcosa di davvero buono alle persone che amiamo e scegliamo di dare i nostri soldi a chi davvero se lo merita.
C’è un’Ape che se posa, su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va… Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. La poesia è di Trilussa, si chiama Felicità e quando ho ascoltato la storia di Marco Chiri ho pensato fosse stata scritta per lui!
Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento… le parole sono di Franco Arminio, la risposta arriva da Giacomo Lepri: Eccoci!
In quel meraviglioso angolo di mondo che è la Valtellina c’è un gruppo di liberi pensatori che ha deciso di passare all’azione e di mettersi in cammino: in salita, controvento ma con il sole in faccia e il sorriso in volto.
Sanu&Sarvu è un progetto che parla di agricoltura naturale e di rispetto per le persone e per la terra; è un tentativo concreto di salvare gli ulivi del Salento; di prendersi cura di un pezzetto di pianeta e di produrre un olio sano che sa di buono.
Senza supermercato: in Salento è già realtà
10 magici giorni in Salento, 8 presentazioni in altrettanti paesi, un incredibile bagaglio di nuove conoscenze e un’inossidabile certezza: vivere senza supermercato non solo è possibile, tanto in città quanto in campagna, ma è anche divertente, utile e buono: per l’economia (quella vera), l’ambiente e le persone.