Un anno fa festeggiavo il mio anno senza supermercato. Oggi, che di anni ne sono passati due, faccio il punto della situazione e guardo con molto stupore a dove mi ha condotto una scelta che, da buon proposito per l’anno nuovo, si è trasformata ben presto in un radicale cambiamento di vita. Perché oggi, passati due anni da quel 2 gennaio 2015 in cui ho detto addio al supermercato, non solo ho cambiato modo di fare la spesa, ma ho rivoluzionati totalmente il mio mondo.
Era il 2 gennaio 2015 quando, uscendo da un supermercato a Palma di Maiorca, dove mi trovavo in vacanza, decisi di non rientrarci più. Per un anno. Obiettivo: provare a fare una spesa più consapevole, sostenibile, sana e buona. Ridurre il mio impatto ambientale, i consumi inutili, gli sprechi, gli imballaggi. Provare a riflettere un po’ di più sul peso e sulle conseguenze dei miei acquisti. Trovare strade alternative per mangiare, pulire, comprare. E farlo a Roma.
Dopo un anno, il 2 gennaio 2016, ho festeggiato il mio più grande successo. Vivere senza supermercato non solo era possibile ma era pure bello! In quei dodici mesi mi era capitato di tutto e di più: avevo incontrato persone fantastiche, imparato tantissimo, scoperto luoghi e storie incredibili. Ero cresciuta così tanto che di giorni mi sembrava ne fossero passati almeno il doppio.
Vivere senza supermercato mi aveva aperto un mondo: della decrescita, della sostenibilità, della condivisione. Un mondo buono, genuino e vicino che non aspetta altro di essere scoperto. E che una volta scoperto è impossibile da abbandonare.
E così eccomi qui, alla soglia del 2017, a raccontarvi che quello che pensavo essere una sfida epocale – vivere senza supermercato! – si è trasformata nella più felice delle abitudini. Decisamente alla portata di tutti.
L’unico rischio? Riscoprirsi diversi. O per lo meno, a me è successo così. Quando ho iniziato a pensare a quanto peso avessero le mie azioni sulla mia vita e su quella degli altri, a quanto anche i più insignificanti gesti siano importanti, a quanto potessi fare nel mio piccolo per migliorare un po’ le cose… lì, in quel momento, tutto ciò che prima era routine non lo è più stata.
Lo so, tutto questo filosofeggiare attorno a una semplice spesa vi farà strabuzzare gli occhi. Ma per me è stato così. Cambiare quel tassello della mia vita – il supermercato – mi ha costretto a percorrere altre strade, a mettere in discussione tanti comportamenti, a modificare le mie abitudini, a informarmi, a conoscere, approfondire, leggere, sperimentare… ad aprirmi ad altre possibilità.
Piccole cose, dal valore inestimabile.
Per esempio, in questi anni, ho imparato a leggere minuziosamente le etichette, a decifrarle e a non rimpiangere neanche per un attimo quei prodotti. Ho imparato ad avvelenarmi di meno e a vivere rispettando un po’ di più il mio corpo e il pianeta che abito.
Ho imparato a dubitare, a fare da sola e a fare a meno. Ho iniziato a farmi il pane in casa, ad autoprodurmi l’ammorbidente, a comprare dal contadino. Ho scoperto Kalulu, l’Alveare che dice Sì, e sono diventata cliente fissa del gruppo d’Acquisto Solidale di cui faccio parte.
Sono stata intervistata decine di volte! (e decine di volte ho fatto i conti con la mia paura ad essere intervistata…).
Ma, al contempo, ho intervistato tantissime persone. E così ho avuto la fortuna di conoscere un bel gruppetto di eroi – veri eroi – che ogni giorno si fanno un mazzo così per sopravvivere a un sistema che troppo spesso premia la grande distribuzione organizzata (e scellerata) a discapito dei più piccoli e coscienziosi produttori.
Durante questi mesi ho riscoperto il valore del tempo e così ho deciso di dedicare il mio a fare cose in cui credo (o che per lo meno non mi annoino). Mi sono licenziata, da un buon contratto a tempo indeterminato. E ho smesso di vivere aspettando il week end.
Ho imparato a non delegare più agli altri le mie responsabilità. E anche se so che potrei fare di più e che potrei farlo meglio, so anche che, nel mio piccolo, qualcosa di buono faccio. E vi dirò che me ne compiaccio. “Chi vuol muovere il mondo prima muova sé stesso”, diceva Socrate. E io in questi due anni mi sono mossa eccome!
Oggi mi sento sulla strada giusta, e non mi sento sola. E per questo, chiudendo il mio secondo anno senza supermercato e inaugurando il terzo, vorrei dire grazie a tutte quelle persone che hanno reso questo tempo memorabile e che hanno fatto di me una persona migliore.
4 commenti
Ciao Elena, sono Francesca 43 anni madre di due bimbi 9-14.
Vivo a Milano immersa nella routine lavorativa, cittadina, famigliare. Per fortuna ho un lavoro che amo, dipendente indeterminata, ma ultimamente mi sta parecchio stretto ( faticoso, prende troppo del mio tempo e libertà) , però necessario.
Io non sono una che ama il consumismo, però vado al supermercato di fianco a casa e prendo il necessario con testa ( un detersivo per lavatrice, aceto per pulire cucina, bicarbonato sempre per mille cose, però anche candeggina per le mie giacche da cucina e ammoniaca per pavimenti).
Conosco i gruppi di acquisto, e capisco e invidio in modo sano la tua scelta di vita, che però richiede tempo ( almeno all’inizio quando non sei organizzata). Volevo chiederti la tua scelta di abbandonare il lavoro…. certo un po’ risparmi, ma ma la vita non è solo supermercato. E come fai con tutte le spese mensili?
Un saluto
Francesca
Ciao Francesca, guarda lavoro come tutti, e mi barcameno con lo stipendio e la vita di tutti i giorni come tutti, faccio semplicemente una spesa diversa 🙂 Certo ho ridotto molto i consumi (eliminando il superfluo e il supermercato si risparmia un sacco!), alcune cose me le faccio, di altre ne faccio tranquillamente a meno (per esempio prova a sostituire la candeggina con il percarbonato… vedrai che differenza!!! Per la salute e per l’ambiente!). Poi ovviamente ognuno ha la sua vita, le sue priorità, e fa le sue scelte… va bene così 🙂
ciao…sono mesi che ti seguo e provo a contattarti….vorrei entrare in modalità bio😉…sono un amante della natura, avrei però domande da farti…puoi contattarmi anche su fb quando puoi grazie😁
Ciao Daniela! Scusami… è da un po’ che non aggiorno il sito 🙂 Se hai domande dimmi pure! O qui o su Facebook alla pagina Vivere Senza Supermercato o alla mail info@viveresenzasupermercato.it, un abbraccio Elena