C’è un’Ape che se posa, su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va… Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. La poesia è di Trilussa, si chiama Felicità e quando ho ascoltato la storia di Marco Chiri ho pensato fosse stata scritta per lui!
Marco Chiri è un custode delle api. Di quelli che pensavo esistessero solo nel libro di Cristina Caboni. Ma quest’estate ne ho conosciuti addirittura due e posso dirlo con certezza: ci sono persone che si prendono cura di questi esserini tanto piccoli quanto preziosi. Uno è Roberto Polo (nella foto), che per la prima volta mi ha fatto vivere l’esperienza di immersione in uno sciame (io sono quella in bianco) – una meraviglia! un suono mai sentito! – e che mi ha introdotto nel magico mondo delle api libere. L’altro è appunto Marco Chiri, che vi voglio presentare in questo post.
La storia di Marco è una di quelle che mi entusiasma da subito perché parte da un cambiamento di vita e a me, come avrete capito, le giravolte esistenziali piacciono parecchio. Soprattutto quando riportano le persone alla semplicità, all’autenticità, alla felicità e generano buone cose. Lui, classe 1973, una vita nell’edilizia, a 36 anni decide che è tempo di cambiare strada e tornare alla sua vera passione: la campagna.
Sono cresciuto ta i monti e ho avuto da sempre un rapporto profondo con la natura. Tornare a coltivare l’orto e le piante da frutto, potare, innestare, seminare e piantare… è stato come rinascere!
E poi le api…
con le api è stato da subito un grande amore. Non conoscevo molto di questi insetti ma sapevo che quella sarebbe stata la mia nuova strada. Mi sono formato soprattutto da autodidatta, macinando libri sull’apicoltura, sperimentando e studiando. Poi alle Cascine Orsine ho fatto il corso base di agricoltura biodinamica.
Dopo qualche anno di rodaggio, nel 2011 nasce la piccola Azienda Agricola Marco Chiri che ottiene dapprima la certificazione biologica (ICEA) e nel 2014 quella biodinamica comprovata dal marchio Demeter, il disciplinare basata sul rispetto assoluto dell’ape.
Tutti gli interventi di apicoltura sono fatti secondo le esigenze naturali delle api. Qui non si produce pappa reale. Le api sono libere di costruire naturalmente i favi. Non marchiamo con vernici le nostre regine, non usiamo l’escludi-regina né le segreghiamo dentro le gabbiette per il blocco di covata. Il rinnovo della regina avviene tramite sostituzione naturale oppure per sciamatura, escludendo l’allevamento artificiale. In questo modo la sua vita viene rispettata fino al termine naturale.
E poi ancora: non vengono somministrati agli alveari sciroppi zuccherini o altri preparati sostitutivi del miele e del polline e solo in caso di emergenza, viene dato loro del miele, ma esclusivamente aziendale, il loro.
Lo stesso che utilizziamo per la vendita! Un miele disopercolato a mano, centrifugato a freddo e filtrato per caduta in maturatori di acciaio inox per la decantazione e successivamente confezionato in contenitori di vetro.
Un processo davvero meticoloso in cui tutto avviene nelle condizioni più ottimali possibili. E basta vedere le casette in cui le api di Marco vivono per capire che il loro benessere vuole essere tutelato.
Le arnie sono autocostruite in legno massiccio di abete e trattate all’esterno esclusivamente con prodotti e vernici naturali. Come coibentazione invece vengono utilizzati materiali naturali come fibra di legno o sughero tostato.
Praticamente bioedilizia allo stato puro. Perché per Marco le api non sono certo animali da sfruttare, ma esseri da proteggere, amare e a cui – letteralmente – dire grazie. E il momento del ringraziamento è davvero fantastico.
Nel corso dell’anno, vengono raccolte ed essiccate le essenze utilizzate per i preparati biodinamici come achillea, camomilla, ortica, quercia, tarassaco, valeriana ed equiseto, con le quali vengono preparate separatamente le tisane, miscelate generalmente con miele di acacia dell’azienda e distribuite agli alveari in questo periodo, in giorni di luce e fiori, con l’intento di stimolare le forze vitali delle api e come gesto di riconoscenza e gratitudine.
E loro apprezzano! Eccome se apprezzano. Guardate qui!
Ovviamente questi metodi fanno sì che le quantità prodotte siano sempre molto limitate, ma per l’Azienda Chiri va bene così. Perché solo alimentando le api con lo zucchero si può pensare di avere grandi produzioni – mi spiega Marco – ma lo zucchero è nemico degli insetti quanto degli umani. Non lo sapevo ma anche nell’apicoltura accade ciò che accade nei grandi allevamenti intensivi: sfruttamento, cattive pratiche e nessuna considerazione per l’essere animale né tanto meno per l’ecosistema in cui si inserisce.
Purtroppo l’informazione è poca, le persone non comprendono le differenze di produzione e quindi anche di prezzo. L’apicoltore medio, oggi, è spesso un allevatore intensivo o, addirittura, un commerciante di miele che non ha nemmeno prodotto. Si compra all’est dove costa meno, si invasetta in Italia e si etichetta. Ecco come funziona….
E non solo…
Un altro fenomeno preoccupante è la dimensione degli apiari… arrivano grossi apicoltori con camion e scaricano 200-300 fino a 500 alveari nella stessa zona. La pressione sulla flora del territorio è impressionante e le api più deboli subiscono attacchi e saccheggi.
Insomma anche in questo caso la differenza la fa chi produce, ma l’aiuto di chi acquista è fondamentale. Perché se si continua a non farsi domande e a scegliere in base al prezzo il rischio è alto, altissimo. Le api stanno scomparendo. E tra le cause principali vi sono i pesticidi utilizzati nei campi e i metodi applicati dall’apicoltura intensiva.
Secondo uno studio recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista Science il 75% del miele venduto in tutto il mondo è contaminato da sostanze neonicotinoidi, una contaminazione pericolosa sia per i consumatori, in quanto, si legge, potrebbe interferire su sistema immunitario e crescita, sia gli insetti impollinatori. Che rischiano l’estinzione.
Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita, si dice l’abbia detta Einstein. Non so se sia vero, non so se sia vera ma so di certo che senza api l’uomo vivrebbe male. Malissimo! Vi immaginate un mondo senza agrumi, mele, pere, mandorle, castagne e molti altri frutti tipici delle nostre tavole? Io no!
Eppure, sebbene il ruolo delle api sia fondamentale per la nostra vita sulla terra, le stiamo sterminando. Non noi direttamente, ovvio, ma indirettamente sì: attraverso le nostre abitudini alimentari, il nostro modo di fare agricoltura chimica e intensiva e la nostra indifferenza. Perché mentre l’Unione Europea prepara (lentamente e blandamente) la messa al bando di tre pesticidi letali per questi insetti – Imidacloprid, Clothianidin e Thiametoxam – noi potremmo agire in maniera indipendente: comprando biologico, certo, ma anche incentivando e sostenendo chi delle api si prende cura. Per questo vi lascio i contatti di Marco: effettua spedizioni, ha un listino riservato ai Gas e tanta voglia di raccontare il proprio lavoro. Lo fa con passione e tanto amore e non solo produce un ottimo miele ma si prende anche cura di un essere piccolo piccolo ma davvero prezioso. Come la felicità.
Marco Chiri – Azienda Agricola Biologica Biodinamica
Borgo Bianchi 185, Villanova d’Asti
Tel. 339 473 9724
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