Nella Capitale, a seguito delle misure imposte dall’emergenza Coronavirus, le iniziative di solidarietà e mutuo aiuto sono letteralmente esplose. Gas, Alveari, Csa, consegne a domicilio su due ruote… Ecco la Roma chiusa in casa, ma sempre aperta al consumo critico, locale e solidale.
Mercati chiusi, ristoranti con le serrande abbassate e difficoltà per gli agricoltori di vendere direttamente i loro prodotti. L’emergenza Coronavirus poteva essere una caporetto per la piccola distribuzione e invece, grazie al moltiplicarsi delle iniziative di consumo collettivo sul territorio, Roma diventa la Capitale del consumo critico e a km0.
Ci sono i “Gruppi d’Acquisto Condominiali” lanciati dalla Rete Romana di Economia Sociale e Solidale (Ress), una rete attiva da diversi anni per promuovere e rafforzare le esperienze ed i progetti dell’economia trasformativa. Oggi Ress racchiude oltre cinquanta realtà tra associazioni, cooperative e imprese sociali, tra le quali numerosi Gruppi d’Acquisto Solidale.
“L’idea è semplice – spiega Riccardo Troisi, tra i coordinatori – sosteniamo le economie virtuose dei piccoli produttori biologici a filiera corta disponibili a fare consegne a domicilio collegandoli a gruppi di famiglie di un condominio o vicini di casa o di quartiere che si autorganizzano per ordinare insieme la spesa settimanale che arriverà loro, secondo le norme di distanziamento sociale, con cassette o pacchi distinti”. “Tramite questa iniziativa vogliamo raggiungere tre semplici obbiettivi – spiega – aiutare le persone che, responsabilmente, hanno risposto all’appello “io resto a casa”; garantire a tutti il diritto al buon cibo a filiera corta e biologico; sostenere i piccoli produttori aggregando le zone di consegna”.
Per entrare a farne parte o conoscere i prodotti forniti basta andare sul sito Ress Roma e scorrere tra i quaranta produttori disponibili alle consegne a domicilio. È anche online un vademecum per i cittadini e le famiglie che vorranno aderire a questa iniziativa, dove si spiega come avviare un Gruppo di Acquisto Condominiali (vedi qui), se possibile anche con il supporto dei Gruppi d’Acquisto Solidale diffusi capillarmente sul territorio romano che sono rimasti attivi anche in questo periodo (vedi qui).
“Il grande problema è la logistica – afferma Riccardo – ci sono molte richieste ma i produttori non sono ancora organizzati per assicurare un lavoro capillare, avremmo bisogno di creare delle piattaforme distributive di smistamento in ogni municipio”. Malgrado ciò la soddisfazione è tanta “sono molti i produttori ed i cittadini che si stanno attivando per segnalarci il loro interesse a partecipare – continua – in questi giorni stiamo contattando anche diversi Municipi affinché questa iniziativa possa contribuire a supportare e allargare quelle già in atto e contribuire ad evitare il collasso di economie virtuose più fragili che si riveleranno preziose per una ripresa economica e sociale all’insegna dello sviluppo locale”.
“Questa emergenza ha cambiato ritmi e abitudini, ma questo “tempo sospeso” può essere un’occasione per riscoprire forme di mutuo aiuto e solidarietà che permetteranno di ridare forza alle nostre comunità nel costruire un modello di economia capace di mettere al centro le persone, l’ambiente e le relazioni umane”. L’importante sarebbe sedimentare ora le vere priorità come la salute, la socialità e la cura della filiera alimentare, così da non farsi distrarre da nuove priorità costruite ad hoc nel post crisi, “ma noi – conclude Riccardo – saremo qui per ricordargli che il cambiamento si costruisce sulle necessità essenziali della vita e della relazione”.