10 magici giorni in Salento, 8 presentazioni in altrettanti paesi, un incredibile bagaglio di nuove conoscenze e un’inossidabile certezza: vivere senza supermercato non solo è possibile, tanto in città quanto in campagna, ma è anche divertente, utile e buono: per l’economia (quella vera), l’ambiente e le persone.
Vorrei mostrarvelo! Vorrei raccontarvi di quanto sia facile ricreare attorno al cibo una comunità felice. Di quanto sia bello ripagare e ringraziare la terra e le persone che la custodiscono. E di quanto profumi di buono un’economia locale, etica, solidale e sostenibile.
Vorrei parlarvi di quanti sapori può avere un pomodoro, della bontà dei gelsi e della (vera) cucuzzata, cotta in un forno a pietra, con legno d’ulivo, impastata con pasta madre e farina di grani antichi. Vorrei raccontarvi di quanti discorsi si possono fare attorno a un seme e di quanti modi ci sono per condire una frisella. Vorrei descrivervi la differenza tra il basilico nostro e quello greco così come solo una bambina di 11 anni ha saputo fare.
Vorrei dirvi che ci sono posti in cui si mangia vegetale tutti i giorni senza sapere neanche dove sta di casa la parola vegano. In questi luoghi il biologico è garantito dal sapore del cibo, dalla faccia di chi lo ha prodotto, e la certificazione gliela leggi negli occhi.
Vorrei dirvi che la logica della grande distribuzione ci sta negando centinaia di sapori memorabili e che – per fortuna – c’è ancora qualcuno che lotta per preservarli.
Vorrei raccontarvi di Squinzano e di quanto sia facile creare un Gruppo d’Acquisto Solidale quando si mettono attorno a un tavolo un gruppetto di belle persone, un paio di bravi produttori, un po’ buone intenzioni e qualche cassetta di ottima verdura di stagione.
E poi vorrei raccontarvi di quella terra rossa che brucia il cielo e meno male che c’è l’ombra degli ulivi a rinfrescarla un po’. E magari parlarvi di Roberto e Assunta e di quel loro modo di trasformare l’ospitalità in familiarità nel tempo di un saluto.
Vorrei descrivervi la sorpresa di sentirsi liberi di stare a tavola tre ore in un normale – qualunque – martedì lavorativo.
Vorrei scrivervi di giovani eroi che dei loro 30 anni hanno solo i volti, ma che nelle mani hanno l’esperienza dei nonni e nei sogni il coraggio dei bimbi. E vorrei riportarvi le parole di quelle donne che con la tenacia e la dolcezza che solo le donne possono avere sono tornate a prendersi cura della loro casa, che è la loro terra, e dei figli che la abitano. Tutti i figli che la abitano.
Vorrei raccontarvi di quanto genuini siano quei sorrisi che nascono spontanei ancor prima del primo bicchiere di (buon) vino.
Vorrei parlarvi di streghe, poeti, contadini, rivoluzionari, sognatori, appassionati, scettici, cinici, ironici, anarchici e filosofi. Di risvegli e di grandi consapevolezze. Di un amore viscerale per una terra bella e martoriata.
Vorrei dirvi che il Salento che ci raccontano non è che un puntino piccolo piccolo tra il mare e quell’enormità di persone che lo guardano da un po’ più in là. Da un campo, un borgo, un presidio… da luoghi forse poco affollati ma molto ben frequentati. Luoghi di resistenza, in cui insieme a del buon cibo si coltivano sogni, grandi idee e belle speranze.
Vorrei… ma sono certa che – anche sforzandomi – non riuscirei a trasmettere neanche un briciolo di ciò che questi luoghi e le persone che li abitano mi hanno regalato. A loro va il mio grazie. E a voi il mio consiglio: andate a conoscerle.
Qui potete trovare tutte le realtà che già fanno parte di questa stupenda piccola distribuzione disorganizzata 🙂
7 commenti
Fantastic lo voglio snche io nella mia zona
FANTASTIC lo voglio anche io nella mia zona
come faccio a far parte del vostro team e lavorare con voi per quello che le forze mi permettono
Ciao Maria Angela, cosa intendi per lavorare con noi? Questo è un blog personale in cui condivido un po’ di strambi pensieri… non è un lavoro 🙂 Se invece sei salentina e vuoi far parte della Rete Salento Km0 puoi contattarli qui:
https://www.facebook.com/salentokm0/
Un abbraccio
Elena
Ottima cosa vivere senza supermercato e regalarsi totalmente alle buone realtà locali. La mia intenzione è quella di creare una. Vediamo se il tempi mi darà ragione e. Una buona giornata.
Grande Giuliano! Di cosa ti occupi?
Siete grandi magari molte persone capirebbero il valore dei prodotti veri coltivati con passione e tenacia .io e mio marito dopo un attività chiusa .Grazie allo stato ci siamo reinventato xche a 50 anni nessuno ti dà lavoro, .avendo dei terreni mio marito si è messo a coltivare verdura e ortaggi solo con concime organico di animali ,prima mio marito lo faceva x obbiettivo coltivava il suo orticello x la famiglia .Adesso facciamo i mercati settimanali….mah si fa fatica a vendere un prodotto vero gustoso,che quando si mangia in bocca sprigiona tutto il sapore di una volta….puttroppo la gente non lo capisce e guarda solo il costo è paragonangolo ai prodotti del supermercato. …Ormai hanno perso il gusto organolettico.mi fa una rabbia….Io sono Salentina e produciamo tutto a km. 😘