Un sistema agroalimentare malato produce malattie, disuguaglianze, devastazione ambientale e sociale. Il caso xylella è emblematico di tutto questo. In Legno Vivo – Xylella oltre il batterio, abbiamo provato a raccontarvi cosa sta succedendo in Puglia, e non solo e di cosa rischiamo se non intraprendiamo immediatamente un cambio di rotta.
Sapete che in Italia c’è un luogo in cui i pesticidi sono imposti per legge? In Puglia, con il pretesto della Xylella, oltre all’abbattimento di migliaia di alberi (ulivi, mandorli, ciliegi etc.), da anni la Regione IMPONE sul suo territorio l’utilizzo di sostanze gravemente tossiche (come NEONICOTINOIDI e PIRETROIDI), già vietate in molti altri Paesi europei.
Un danno gravissimo alla salute pubblica, alle coltivazioni biologiche e non, alle api e alla TERRA. E’ un caso unico in Europa.
L’eradicazione, la sostituzione con piante spacciate per resistenti, la soppressione ossessiva della biodiversità con pesticidi e sostanze chimiche per sterilizzare definitivamente un ambiente già pesantemente compromesso è il contrario della strada tracciata dalla scienza e dalla Comunità Europea, che sempre più va in direzione contraria: in un’ottica di sostenibilità e tutela della biodiversità
Creare le condizioni ambientali ottimali, di equilibrio, dovrebbe essere la base di un modello agricolo efficiente ed efficace. La convivenza è la risposta. Come ci dimostra la storia: le azioni contro i sintomi, gli abbattimenti, le piante resistenti, le irrorazioni, non sono mai una soluzione. La natura trova il modo di scavalcare i nostri veleni. Sta già avvenendo