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L’Italia è il Paese in cui le aziende familiari e i piccoli agricoltori fanno ancora da traino all’economia. Sono loro i custodi della nostra terra, dei suoi frutti e del nostro futuro. Sostenerli è una scelta quotidiana e semplicissima. Basta decidere a chi dare i nostri soldi ogni volta che mettiamo mano al portafoglio.

Scopri come e dove vivere senza supermercato

→ cerca i luoghi più comodi dove acquistare prodotti  buoni, sani, sostenibili ed etici

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→ pubblica annunci e pubblicizza la tua attività (negozi che vendono sfuso, aziende agricole e sociali, mercati, botteghe e negozi di quartiere, venditori di biologico, gruppi d’acquisto solidale)

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→ unisciti a una comunità in continuo divenire in cui produttori (responsabili) e consumatori (consapevoli) sono dalla stessa parte.

Perché vivere senza supermercato?

  • Una scelta economica – Vivere senza supermercato significa risparmiare guadagnando in qualità. Come? Comprando meno e meglio.
  • Una questione di tempo – Vivere senza supermercato significa risparmiare anche tempo. Impossibile? Al contrario! Addio code alla cassa, ricerca del parcheggio, percorso a ostacoli tra le corsie, sabati pomeriggio passati al centro commerciale. Scopri come.
  • Una scelta ecologica – Vivere senza supermercato significa ridurre sprechi, rifiuti e inquinamento.
  • Una scelta etica – Vivere senza supermercato significa privilegiare una filiera solidale e scegliere con consapevolezza a chi dare i nostri soldi.
  • Una scelta salutare – Vivere senza supermercato significa privilegiare le materie prime, il biologico (anche se non certificato), i cibi di stagione, le cose semplici e genuine.
  • Una scelta egoistica – Vivere senza supermercato significa vivere più felici: risparmiare soldi, mangiare meglio, guadagnare tempo e, soprattutto, entrare a far parte di una comunità virtuosa.

Perché una mappa del consumo critico, locale e solidale

  • per creare una comunità in cui produttori (responsabili) e consumatori (consapevoli) siano dalla stessa parte;
  • per promuovere realtà produttive e commerciali che molto probabilmente non si possono permettere grandi annunci e sponsorizzazioni, ma che, per ciò che fanno, si meritano tutto il nostro sostegno;
  • per favorire un’economia virtuosa, etica e sostenibile, in cui oltre al guadagno personale si pensa al bene comune.

In una società basata sul consumismo e sull’individualismo, ristabilire legami tra le persone, far parte di gruppi d’acquisto solidale, incontrare i produttori, conoscersi direttamente e costruire rapporti di fiducia, ricominciare a fare e a scambiare, cose e conoscenze, potrebbe essere davvero una grande rivoluzione.

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DI VIVERE SENZA SUPERMERCATO

Team

Elena Tioli

Scrittrice, esperta di comunicazione. Dal 2015 vive senza supermercato.

Massimo Nardi

Giornalista, fotografo e documentarista. Ciclista eroico all’occorrenza.

Paolo Fabbri

Ingegnere multitasking con l’hobby del marketing etico.

Paolo Farnedi

Web master, creativo. Ma soprattutto chitarrista e compositore.

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