Villa Pacinotti è un luogo fuori dal tempo. Fuori dal tempo perso. E dal tempo sprecato. Fuori dalla frenesia e dalla città. Dall’inquinamento e dal chiacchiericcio. Un po’ fuori dal tempo presente, con un occhio al passato e uno al futuro. Un po’ di qua e un po’ di là. Da un lato tutela e conserva patrimoni di incredibile valore, utensili, strumenti, buone pratiche, conoscenze antiche e ancora utili, saggezze non più comuni. Dall’altro guarda lontano. Con lungimiranza e attenzione. E si prepara. Per chi viene dopo, per chi ci sarà.
“La scienza sposò l’ambiente e fu benessere” si legge all’ingresso. È il motto che Patrizia e Giovanni hanno scelto per quel luogo. Non poteva essere più azzeccato. Lei oncologa, lui fisico, erede dello scienziato che ha inventato la dinamo, che ha dato avvio all’era dell’elettricità nella quale ancora oggi viviamo e che ha trascorso fra quelle mura lunga parte della sua esistenza. Antonio Pacinotti, appunto. Anche lui particolarmente sensibile ai temi ambientali (consapevole che le energie fossili – ai suoi tempi il carbone – erano ineluttabilmente destinate ad esaurirsi comprese tra i primi l’importanza dell’energia solare).
L’azienda agricola, l’orto e l’uliveto sono coltivati interamente in biologico, per la ristrutturazione della casa colonica (trasformata in agriturismo) sono stati utilizzati solo materiali ecologici, l’energia necessaria per l’elettricità, il riscaldamento e l’acqua sanitaria è rinnovabile. I mobili sono quelli di una volta, quelli fatti a mano da chi il mestiere lo sapeva ancora fare. E si vede, perché dopo centinaia di anni sono praticamente intatti. Belli. Di quel bello senza tempo. Che solo il cavo Lan che solca un tappeto gigante anteguerra e ante tutto ci ricorda dove siamo, quando siamo. Il wi-fi non c’è perché fa male.
Villa Pacinotti è resiliente tanto quanto lo sono i suoi fantastici proprietari. Resilienti e resistenti, di quelli che se ne vedono pochi. Liberi di essere liberi. Con nelle mani quell’accoglienza e negli occhi quell’amore che almeno una volta nella vita tutti dovrebbero sentire. Lì ci sono. E si respirano in ogni mattone.