Un sistema agroalimentare malato produce malattie, disuguaglianze, devastazione ambientale e sociale. Il caso xylella è emblematico di tutto questo. In Legno Vivo – Xylella oltre il batterio, abbiamo provato a raccontarvi cosa sta succedendo in Puglia, e non solo e di cosa rischiamo se non intraprendiamo immediatamente un cambio di rotta.
Produttori
Non c’è pace ancora per la terra pugliese. Dopo migliaia di ulivi abbattuti e migliaia ancora da abbattere, ora è il turno degli alberi da frutto, mandorli e ciliegi in primis: fiore all’occhiello di una produzione di qualità e di una florida economia locale. Intanto la Regione continua a imporre pesticidi sul territorio: sostanze tossiche e nocive per gli uomini, gli insetti impollinatori e l’ambiente tutto. Costretti ad avvelenare. Un caso unico in Europa! Ne ho parlato questo mese su Terra nuova…
C’era una volta il porceddu sardo. Per chi lo mangiava una prelibatezza, per chi non lo mangiava una meraviglia per gli occhi. Perché qui il maialino, insieme a tante altre specie, vive libero e felice.
Stefano e Pinuccia sono due signori sulla sessantina. Felici. Ancora innamorati. Si vede. Due figli laureati. Sistemati. Uno ha scelto di continuare il lavoro del padre: agricoltore, allevatore. Un lavoro che anche Stefano si era scelto, negli anni ’60, quando la guardia di finanza l’ha scartato per pochi millimetri d’altezza e quando alla vita da impiegato ha preferito quella in campagna. Profonda campagna. Quella che per arrivarci devi percorrere chilometri di strada dissestata senza incontrare anima viva.
Oggi vendemmia al nostro campo! In che senso nostro? Nel senso NOSTRO. Di tutti coloro che qualche mese fa si sono imbarcati in questa bella avventura.
Prendiamo un vigneto in condivisione! Facciamoci il nostro vino!
Un’idea folle che è diventata ben presto un progetto concreto e che tra qualche mese diventerà un ottimo vino.
Villa Pacinotti è un luogo fuori dal tempo. Fuori dal tempo perso. E dal tempo sprecato. Fuori dalla frenesia e dalla città. Dall’inquinamento e dal chiacchiericcio. Un po’ fuori dal tempo presente, con un occhio al passato e uno al futuro. Un po’ di qua e un po’ di là. Da un lato tutela e conserva patrimoni di incredibile valore, utensili, strumenti, buone pratiche, conoscenze antiche e ancora utili, saggezze non più comuni. Dall’altro guarda lontano. Con lungimiranza e attenzione. E si prepara. Per chi viene dopo, per chi ci sarà.
A tavola come una volta
Diciamolo, durante le feste quasi tutto ruota attorno al cibo. Quello della tradizione, dicono. Ma siamo sicuri che sia così? Perché di cibi industriali nel passato non c’è traccia. E allora riscopriamola la nostra tradizione.
Al Millepiani, il Coworking di Garbatella, si fanno sempre incontri interessanti. Ultimamente sono inciampata in Dario Garofalo, attore olivicoltore (o viceversa) che cura ulivi liberi e produce olio buono e sano.
Lungo, corto, ristretto, macchiato caldo, macchiato freddo, in vetro, in tazza grande, corretto, shakerato… chi dice che 10 italiani siano in grado di prendere 10 caffè diversi ha assolutamente ragione. Ma c’è una cosa che acocmuna tutti quei 10 caffè: l’insostenibilità della filiera che si nasconde dietro.
La famiglia Iemma è una delle meravigliose realtà che fanno parte del mondo dei Gruppi d’acquisto romani. Una realtà di agricoltura locale e biologica che stava fallendo a causa delle logiche della grande distribuzione di mercato ma che ha ripreso vita grazie all’unione e all’attivismo di tanti consumatori consapevoli e al supporto di alcune Cooperative locali romane (La Nuova Arca e Aria).
Roma, Riserva Naturale di Decima Malafede, la più grande area protetta di Roma, rinchiusa tra il GRA, la via Pontina, la via Laurentina e il Comune di Pomezia. Qui ha sede la Cooperativa Aria. Luogo d’incontro e di aggregazione, di scambio e di pace. Un posto in cui il biologico non è solo un marchio ma un modo di concepire il lavoro anzi, di più: è uno stile di vita.
C’è un’Ape che se posa, su un bottone de rosa: lo succhia e se ne va… Tutto sommato, la felicità è una piccola cosa. La poesia è di Trilussa, si chiama Felicità e quando ho ascoltato la storia di Marco Chiri ho pensato fosse stata scritta per lui!
Abbiamo bisogno di contadini, di poeti, gente che sa fare il pane, che ama gli alberi e riconosce il vento… le parole sono di Franco Arminio, la risposta arriva da Giacomo Lepri: Eccoci!
Da costruttore edile a contadino, da sostenitore della chimica a fan dell’agricoltura naturale, da conservatore a rivoluzionario. Quando vi dicono che a 50 anni non si cambia più o che chi nasce quadrato non muore tondo… non credetegli! Non è così, e Rocco Attanasio ne è la prova.
In quel meraviglioso angolo di mondo che è la Valtellina c’è un gruppo di liberi pensatori che ha deciso di passare all’azione e di mettersi in cammino: in salita, controvento ma con il sole in faccia e il sorriso in volto.
A Padova c’è un piccolo magico mondo verde che profuma di spezie e di buono. È stato creato da un folletto riccio con il sorriso grande, dolce, ma con le idee chiare. Chiarissime. È Laura Failla, ha trent’anni e da un anno gestisce La Bottega Sfusa. Uno di quei posti in cui fare la spesa diventa piacere e scoperta.