Consumo critico
La scelta del detergente intimo non è mai casuale e di certo non dovrebbe essere orientata esclusivamente da fragranze e prezzo. Anzi. Proprio su questo genere di prodotti sarebbe auspicabile non lesinare e concentrarsi sulla lettura delle etichette: ne va della salute di una delle parti più sensibili e delicate del nostro corpo.
Con l’arrivo della primavera non c’è niente di meglio di una bella insalata. Magari “già pronta da condire”. Comoda, pratica, veloce… ma a che prezzo?
Bandiera tricolore, piatto fumante di spaghetti bianchi, salsa rossa e basilico verde. Scritte ben in evidenza: Pasta italiana, di Gragnano, di Napoli… se ci si fermasse alla confezione “lato A” non ci sarebbero dubbi: la nostra pasta è il fiore all’occhiello del Made in Italy. Ma le cose non sempre sono come sembrano e anche il piatto italiano per eccellenza può riservarci parecchi mal di pancia.
Bianco che più bianco non si può. O forse sì? Sulle confezioni degli smacchiatori e degli sbiancanti industriali si trovano a caratteri cubitali promesse di bucati immacolati, candidi e profumati. Ma all’occhio attento del consumatore informato basta poco per scorgere la fregatura. Tra le minuscole paroline delle etichette spesso si trova la dicitura “sbiancanti ottici”: un’espressione che non preannuncia niente di buono.
Dal 2014 per il produttore è obbligatorio indicarli in etichetta. Bene. Così avremo possibilità di lasciare sullo scaffale del supermercato i prodotti che li contengono.
Appena sfornato, ancora caldo e fragrante. Una volta entrati al supermercato è ormai prassi essere invasi dal profumo accogliente del “pane fresco”. Così si legge sull’insegna luminosa che sovrasta gli scaffali stracolmi di prodotti: rosette, baguette, filoncini. Ma sarà davvero così?
Nelle fredde giornate di inverno un infuso caldo è davvero un piacere. Tra i primi prodotti consumati in questo settore il tè la fa da padrone, soprattutto nel nostro Paese. Ma se vi dicessimo che quello che state bevendo ha ben poco a che vedere con la bevanda di origini cinesi?
Arricchisci il terreno, aumenta gli elementi nutritivi, migliora le proprietà fisiche del tuo campo, aggiusta il suo pH, aumenta la produttività delle tue piante… quante promesse su un semplice flacone di fertilizzante.
Ma se vi dicessero che la maggior parte delle volte che utilizziamo prodotti di sintesi per fertilizzare il nostro giardino, il nostro piccolo orticello o la nostra pianta d’appartamento, stiamo in realtà interrando tonnellate di plastica?
Dentifrici, scrub e creme esfolianti, glitter, trucchi, saponi e detersivi. Ormai tantissimi prodotti del supermercato hanno in sovraimpressione la scritta “con microgranuli“. Una parolina magica che spesso fa lievitare il prezzo del prodotto insieme alle quantità di plastica in mare e ai problemi con essa connessi.
Facciamo il #pane. Partiamo dall’abc. Dal fare le cose semplici. Quelle che richiedono poche cose e tanto amore. Acqua, lievito e farina. Mettiamo le mani in pasta e impastiamo anche i pensieri. Tanto c’è tempo.
Quarantena senza supermercato – I pis a let
Una giornata all’aria aperta. Fuori dai supermercati, dai televisori e dalle paure di questi giorni. Una boccata d’ossigeno per i polmoni e per il cervello.
Semi di comunità – La CSA di Roma
Viviamo un momento storico di grandi fermenti. Da una parte l’implementazione di mono-colture (e culture) intensive ed estensive, in cui la quantità la fa da padrone a discapito della qualità e della biodiversità. Dall’altro sempre più realtà resilienti e resistenti testimoniano come un’agricoltura rispettosa della terra e della vita possa divenire punto di incontro e di partenza per un reale cambiamento. Un cambiamento che offre tantissimi benefici: sicurezza alimentare, rafforzamento delle economie locali, riqualificazione dei suoli, contrasto ai cambiamenti climatici. Ma non solo. Anche le culture locali, i sistemi di conoscenze tradizionali, le relazioni sociali e l’idea stessa di comunità possono rinascere attorno a un pezzetto di terra coltivato con amore.
Ovvero: come affrontare le feste natalizie senza ricorrere alla Grande Distribuzione Organizzata. Facendo un regalo a sé stessi, all’ambiente, al portafoglio, ai propri cari e a tantissime altre persone!
Natale senza supermercato, impossibile? Forse no. Eccovi 5 consigli pratici e (speriamo) utili per un Natale più sostenibile, economico e felice, fuori dalla Grande Distribuzione, dentro il magico mondo del consumo critico, etico e solidale.
NATALE SENZA SUPERMERCATO, CON 4 FIGLI
Intervista a Linda Maggiori: 37 anni, mamma (di 4 figli!), moglie, green blogger per il “Fatto quotidiano”, autrice di diversi libri (l’ultimo, Vivo senz’auto, ed. Macro è stupendo! E poi ancora: Impatto Zero, Vademecum per famiglie a rifiuti zero, Dissensi edizioni), ideatrice e curatrice dei blog “Famiglie Rifiuti Zero” e “Famiglie Senz’auto”. Una vita dedicata all’ambiente.
Oggi vendemmia al nostro campo! In che senso nostro? Nel senso NOSTRO. Di tutti coloro che qualche mese fa si sono imbarcati in questa bella avventura.
Prendiamo un vigneto in condivisione! Facciamoci il nostro vino!
Un’idea folle che è diventata ben presto un progetto concreto e che tra qualche mese diventerà un ottimo vino.